EMPANTCHA è un quartiere molto popolato situato nell periferia di Bissau, capoluogo della Guinea Bissau. Tale quartiere fa parte della Parrocchia di s. Francesco d’Assisi di Antula. Già fin dagli inizi dell’erezione della Parrocchia di Antula, la presenza qui a Empantcha abbastanza numerosa di cristiani provenienti dall’interno alla ricerca di un lavoro in città, e quella di numerosi catecumeni, animati in un cammino di fede, ha spinto il Parroco di allora a prevedervi una apertura di un centro parrocchiale, in supporto a quello centrale della Parrochia madre. Di fatto, nel 1991 il Vescovo di quel tempo, Mons. Ferrazzetta, acquistò un terreno qui a Empantcha allo scopo di costruire un centro di catechesi, di formazione femminile e una cappella. Il folto numero di bambini (che qui in Africa non mancano in nessun luogo) e soprattutto la mancanza di strutture scolastiche dello Stato hanno poi spinto il Padre a prevedere anche l’apertura di un piccolo asilo infantile. Inutile spiegarne i benefici di questa importante iniziativa per poter cominciare a formare i bambini già dalla loro tenera età.
Sogno divenuto realtà però solo il 1° gennaio del 2010 con l’apertura dell’asilo “S. José” di Empantcha. In pratica è stato costruito come prolungamento di un capannone che è servito e serve tuttora da cappella per le messe domenicali. Si tratta di due classi, una di 4.00 m x 6.00 m e l’altra un po’ più grandicella di 6.00.m x 6.00.m. Logicamente sono state costruite con i mezzi che si avevano e il poco denaro disponibile del Parroco di allora, grazie anche al contributo, povero ma sincero, della gente del posto. Le due classi possono accogliere una quarantina di bambini dai 3 ai 6 anni per un periodo di tre anni. Quest’anno i bambini sono 36. Come equipe di formatori c’è una Direttrice, due formatrici d’asilo, una formatrice pedagogica, un’assistente d’asilo e una addetta al personale di pulizia. L’asilo è decisamente malandato e quest’anno si è proceduto a dei lavori di riparazione e rimessa a nuovo dei locali, compresi i due bungalow che servono per i giochi esterni. Abbiamo anche l’intenzione, qualora ottenessimo dei sussidi, di ingrandire l’asilo di una terza sala, sia per dare la possibilità ad altri piccoli di approfittare dell’asilo, sia per migliorarne le strutture ormai indispensabili per il seguito del progetto.
Le condizioni familiari in genere sono quelle di famiglie che vivono alla giornata, chi guadagnandosi il pane con un modesto lavoro, le donne con dei lavori di cucina, di lavaggio di vestiti, di vendita di prodotti dei campi, di lavoro di domestiche presso altre famiglie, gli uomini con dei lavori saltuari di manovali, imbianchini, guardiani notturni o qualcuno più fortunato come funzionario di Stato (insegnante o infermiere o militare). Una gran parte di uomini e donne sono senza lavoro, allora si industriano ad allevare qualche gallina, a vendere delle uova, ad allevare qualche maiale, o … a chiedere l’elemosina, ecc…
Questo il contesto del quartiere di Empantcha. Posso solo dire e assicurare che si tratta di un quartiere povero ma che non si lamenta, pensando ad altri in situazioni peggiori della loro.
C’è ancora una mortalità infantile abbastanza elevata, soprattutto al momento del parto. Ci sono, per questo, delle iniziative e progetti in fase di attuazione da parte della Caritas e in genere della Chiesa di Bissau, impegnata dovunque per lo sviluppo del Paese a tutti i livelli: educazione, sanità e formazione della donna. Molto interessante anche l’iniziativa ben portata avanti dalla missione cattolica di alfabetizzazione degli adulti (più di 200, soprattutto donne, ma anche uomini).
Inutile dirvi quanto importante possa essere il vostro appoggio in adozioni a distanza. Alla fine del mese il ricavato delle entrate non copre la spesa delle uscite. Infatti, solo per pagare i formatori sono necessari mensilmente 150.000 cfa (230 €uro) dando un salario misero di 40.000 cfa (61.€uro) ciascuno, ma le entrate mensili fornite dai parenti degli alunni arrivano solo alla metà… Ci sono poi da pagare acqua, luce, materiale didattico, giochi, manutenzione sanitaria, merendine, festicciole ecc…
Vorrei terminare ringraziando quanti si mostreranno sensibili a venire incontro a questi bambini per assicurare loro un avvenire sempre più prospero e sempre più degno della loro tenera età, e per essere protagonisti un domani di una società basata su principi di onestà, di giustizia, di fratellanza e di pace.
Muito obrigado!
P. Giancarlo Todesco omi
Responsabile dell’Asilo infantile