Sunny (il cui vero nome cinese è “王燕 ”(Wang Yan), è così chiamata per il suo carattere e temperamento solare e aperto. È una delle prime persone incontrate quando sono arrivato arrivato a Pechino. “Un incontro casuale (o meglio provvidenziale) che dimostra come lo Spirito ci precede sui nostri passi con persone che vivono lo spirito del vangelo forse in maniera inconscia ma certamente molto concreta”. Sunny lavora con gli Oblati di Pechino da diversi anni.
Sunny, puoi dirci qualcosa di te e delle tue attività?
Lavoro con i Missionari Oblati di Pechino dalla fine del 2011; il mio lavoro consiste nel garantire il normale funzionamento della “De Mazenod Cultural-Exchange Company” e nel fornire aiuto ai miei “colleghi” che vivono e lavorano a Pechino. In questi 14 anni, ho visto quello che fanno i miei colleghi e ho cercato di integrarmi in questo lavoro che è una vera e propria missione. Ad esempio: aiutare gli orfani e i bambini disabili, lavorare con i lavoratori e i bambini migranti, trovare progetti di volontariato. Ad essere onesti, questi “lavori” non rientravano nel mio “piano di vita”, ma sono questi “lavori” che hanno aperto una finestra della mia vita sul mondo esterno. Ricordo ancora la prima volta che qualcuno mi ha detto “Quell’uomo è un sacerdote”. Gli ho chiesto di ripetere di nuovo la parola “sacerdote” e gli ho anche chiesto come si scriveva, perché non capivo. Quando sono tornata a casa, l’ho cercata sul dizionario… Wow! un “prete”: l’avevo visto solo in un film, un prete in confessionale, e ora è proprio qui accanto a me oggi… allora ho capito… (Ci sono davvero persone nel mondo che scelgono di vivere una vita di fede, e quello che fanno non è solo un lavoro ma una missione). È con curiosità che ho iniziato il mio viaggio di scoperta, esplorazione, riflessione e crescita personale.
Sunny, ci racconti come avete iniziato e cosa volevate fare?
Abbiamo cominiciato nel villaggio di Gucheng, dove vivono migliaia di immigrati. All’inizio volevamo aiutare i bambini degli asili per immigrati a imparare l’inglese, abbiamo provato molte volte a contattare diversi asili ma non abbiamo avuto successo perché gli abitanti del villaggio non credono e non capiscono l’atto di “aiutare gli altri gratuitamente”, non hanno il concetto di “volontario”. Si pensa quasi sempre che ci siano interessi commerciali che si celano dietro le attività di volontariato. Il nostro lavoro stava affrontando una grande sfida, nessuno era disposto ad aprire la porta per accoglierci, ma la vita è sempre gentile con chi lavora sodo. Passo dopo passo, attraverso il servizio in un asilo locale per migranti, il contatto con i genitori dei bambini migranti, abbiamo capito la loro situazione e i loro bisogni, e finalmente nella primavera del 2014 è nato il nostro “Centro 5 pani e 2 pesci”.
Cosa fanno i bambini in questo Centro?
Nel “Centro 5 pani e 2 pesci” i bambini migranti svolgono i compiti, imparano l’inglese, fanno lavoretti; li portiamo nei parchi, a visitare musei, a vedere concerti, a giocare a calcio, a partecipare ad attività di beneficenza… (alcune attività che i loro genitori non potevano offrire loro). Con questo Centro, la vita dei bambini migranti si arricchisce, sono felici, fanno amicizia, aumentano le conoscenze e ampliano i loro orizzonti. L’aspetto più importante è che nel Centro i bambini migranti hanno ricevuto amore da persone di tutto il mondo, hanno visto molti volontari di diversi Paesi, colori e provenienze venire al nostro Centro per donare gratuitamente tempo e trascorrere del tempo con loro. I bambini migranti hanno percepito un senso di rispetto e di uguaglianza. L’amore delle persone che non conoscono rende la vita dei bambini migranti più bella e allo stesso tempo fa sentire loro la forza dell’amore. Credo che i semi dell’amore che abbiano messo nei cuori dei bambini un giorno germoglieranno trasmettendo l’amore!
Cosa puoi dirci di te stessa?
Ho sessant’anni. La mia esperienza di crescita dall’infanzia all’età adulta, dall’abbigliamento, al cibo, alla casa, ai trasporti, all’ideologia e alla cultura, è come un viaggio nel tempo. Quand’ero bambina abbiamo provato la povertà materiale nella mia famiglia; la mia adolescenza è trascorsa durante il decennio della Rivoluzione Culturale. Dopo questi anni, la società cinese ha iniziato a riformarsi e ad aprirsi. La mia visione del mondo si è formata attraverso il dubbio, la negazione e l’autocorrezione. Questo è un carattere unico e distinto della mia generazione.
Come hai affrontato tutto questo?
Fortunatamente, all’epoca ero giovane e ho potuto studiare molto per adattarmi al drastico cambiamento. Con la convinzione che “la conoscenza può cambiare il destino”, ho iniziato il mio viaggio per inseguire il mio sogno. Ho studiato duramente e sono entrata all’università. Ho lavorato sodo e ho ottenuto un buon lavoro come ingegnere delle telecomunicazioni nella famosa azienda Siemens di Pechino. Continuo a imparare e a fare progressi. Sono orgogliosa di avere una vita migliore dei miei coetanei. Sono anche felice della mia crescita personale. Per più di 30 anni ho inseguito il mio sogno come un alpinista che cerca di salire verso l’alto alla ricerca di un io più perfetto, senza avere il tempo di prestare attenzione ed ammirare il bellissimo scenario che mi circonda. Poi ho incontrato i Missionari Oblati e lì ho iniziato un altro viaggio di esplorazione e di apprendimento nella mia vita. Da allora, il mio mondo è diventato sempre più grande!
Puoi dirci qualcosa che ti ha cambiato da quando conosci gli Oblati?
Ero solita definire la famiglia come “persone legate dal sangue che vivono insieme”. Il legame della famiglia è il legame di sangue. Secondo il dizionario, la famiglia è la più piccola unità sociale basata sul matrimonio e sul legame di sangue. Vedendo, però, ciò che accade intorno a noi attraverso la finestra degli Oblati, la mia comprensione della parola “famiglia” è più grande, più calda e più affettuosa.
Queste comprensioni ti fanno sentire una discepola missionaria?
I nostri volontari provengono da diversi Paesi, da diverse estrazioni sociali, e la loro sincera devozione per i nostri bambini migranti viene dai loro cuori, trascendendo razza, colore e credo, come se l’amore fosse nel loro sangue. La mia comprensione dell’amore ha una nuova altezza e larghezza. La gentilezza dei volontari mi ha profondamente commosso, ha educato me e le persone intorno a me. Uso un proverbio cinese per descriverli: “上善若水,大爱无疆”, cioè “Il genere più elevato è come l’acqua, l’amore più grande non ha confini”. Il livello più alto di gentilezza è come il carattere dell’acqua, inumidisce tutte le cose senza competere per fama e ricchezza. Quando il mio mondo diventa più grande, il mio cuore si allarga, divento più tollerante, accetto facilmente opinioni diverse, affronto con calma le difficoltà della vita e penso a più cose dal punto di vista degli altri, invece di pensare a partire solo da me stessa. Farò del mio meglio per essere una persona di questo tipo e spero anche di poter influenzare più persone intorno a me affinché ci siano più persone di questo tipo nella nostra società. A quel punto, non avremo solo 5 pani e 2 pesci, ma più pani e più pesci. Ho imparato a perdonare, a dare speranza e ad amare per insegnare alle persone la gentilezza. Mi auguro che persone di culture e religioni diverse possano vivere in pace, rispettarsi e tollerarsi a vicenda, imparare gli uni dagli altri, rendere il mondo un posto migliore.
Qualche nota sul tuo lavoro con gli Oblati?
Lavorare insieme agli Oblati mi ha permesso una grande crescita personale, dalla ricerca della perfezione per me e per la mia famiglia, alla capacità di fare qualcosa per gli altri e per la società; la cosa più importante è che ho capito profondamente la gioia di aiutare gli altri e le persone che hai aiutato possono acquisire nuova speranza e forza da un singolo atto di gentilezza da parte tua, che può influenzare il corso della loro vita. Sono grata di aver incontrato gli Oblati a Pechino, la loro gentilezza e dedizione ha educato me e molti altri. Tutto questo mi ha portato molta felicità e sentimenti preziosi che il denaro non può comprare. I volti fiduciosi e la gioia dei bambini sono la più grande ricompensa per me!
Ps: In occasione del raduno annuale del 2023 degli Oblati ad Hong Kong, abbiamo conferito a Sunny una targa ricordo riconoscendola parte integrante della più grande famiglia Oblata.
A cura di padre Giovanni Zevola omi