Nell’esortazione post-sinodale «Querida Amazonia», papa Francesco ha espresso dei sogni per l’umanità e per la Chiesa: il sogno della costruzione di una nuova società che non escluda i poveri e un nuovo patto sociale per il bene comune. Il sogno culturale di un’umanità che sappia custodire le proprie radici e che si arricchisca nel dialogo. Il sogno ecologico per salvare la terra e garantire un futuro alle prossime generazioni. Il sogno ecclesiale di comunità capaci di offrire alla Chiesa e al mondo nuovi volti, a partire dalle realtà degli ultimi e degli emarginati. Il mese missionario ormai alle porte ci invita a rispondere all’appello del Signore: chi manderò? «Eccomi, manda me», risponde il profeta Isaia (Is 6,8). Questa chiamata viene da Dio e interpella la Chiesa, noi tutti. La missione che Dio ci affida, a ciascuno di noi secondo la propria vocazione, è di continuare a portare il Vangelo Buona Novella e di renderla presenza nei nostri luoghi di vita, perché nessuno è escluso dall’amore di Dio. «La Chiesa, sacramento universale dell’amore di Dio per il mondo, continua nella storia la missione di Gesù e ci invia dappertutto affinché, attraverso la nostra testimonianza della fede e l’annuncio del Vangelo, Dio manifesti ancora il suo amore e possa toccare e trasformare cuori, menti, corpi, società e culture in ogni luogo e tempo». Chi manderò? ci viene chiesto nuovamente. Dio continua a chiamare alla sua missione e aspetta una risposta da ogni battezzato, perché ogni cristiano è per sua vocazione «missione». Le trasformazioni che vorremmo vedere nel mondo partono da noi: siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo! La missione siamo noi: Noi siamo Missione per rinnovare la faccia della terra e rivelare alle genti «i cieli nuovi e la nuova terra» (Ap 21,1). Il quotidiano delle nostre vite è il nostro campo per dare risposta all’invito missionario di Dio. «La missione è risposta, libera e consapevole, alla chiamata di Dio. Ma questa chiamata possiamo percepirla solo quando viviamo un rapporto personale di amore con Gesù vivo nella sua Chiesa. Chiediamoci: siamo pronti ad accogliere la presenza dello Spirito Santo nella nostra vita, ad ascoltare la chiamata alla missione, sia nella via del matrimonio, sia in quella della verginità consacrata o del sacerdozio ordinato, e comunque nella vita ordinaria di tutti i giorni? Siamo disposti ad essere inviati ovunque per testimoniare la nostra fede in Dio Padre misericordioso, per proclamare il Vangelo della salvezza di Gesù Cristo, per condividere la vita divina dello Spirito Santo edificando la Chiesa? Come Maria, la madre di Gesù, siamo pronti ad essere senza riserve al servizio della volontà di Dio (cf Lc 1,38)? Questa disponibilità interiore è molto importante per poter rispondere a Dio: «Eccomi, Signore, manda me» (Messaggio GMM 2020). «L’essere missione» ci invita a riflettere su come possiamo rispondere alle sfide che il mondo ci pone. Possiamo rispondere con alcuni impegni:
- Essere uomini e donne di preghiera: il Dio che abita in noi ci forma e ci dona la forza di trasformare il nostro mondo;
- Essere Vangelo, vivendo una vita personale e comunitaria evangelica: il Vangelo è il contenuto della nostra fede, di ciò che vorremmo condividere con l’umanità;
- Essere profeti: ovvero, portatori del Cristo, manifestazione vissuta del Vangelo.
Nei miei anni di missione in Africa l’essere missione si traduceva:
- nel cercare modalità per camminare e costruire insieme la Chiesa Famiglia di Dio;
- nel fare esperienza che anche se c’erano minori risorse economiche, però c’era una ricchezza di valori umani ed evangelici che venivano condivisi con tutti, cristiani e musulmani;
- nel constatare un impegno ecclesiale e un orgoglio della propria identità cristiana da parte dei battezzati, figlie e figlie di Dio.
Nelle nostre terre di antica evangelizzazione si può tradurre nel capire e riscoprire che «senza di Lui non possiamo fare nulla» (Gv 15,5); che solo rimanendo in Lui possiamo sognare di costruire quel mondo migliore che parte proprio da noi; che possiamo contagiare il prossimo vivendo nella Vita e nella Luce del Vangelo, e che si dona ogni giorno a noi nell’Eucarestia. Lasciamoci contagiare, lasciamoci amare e crediamo che a partire dalle nostre disponibilità il Signore può realizzare la sua missione. Perché la Missione di Dio siamo noi, Noi siamo Missione.